In foto da sinistra V. Presidente Alberto Frattini, Resp.S.G. Orfeo Zanforlin e il Presidente Alfonso Costantino

ACADEMY LEGNANO CALCIO, DOVE SI GENERANO “CALCIATORI PENSANTI”

Dai bambini di soli cinque anni ai ragazzi di venti, l’Academy Legnano Calcio è una riconosciuta palestra per i corpo e la mente dei giovani, gestita da dirigenti, allenatori, preparatori e personale altamente qualificati

Orfeo Zanforlin non è solo un volto noto a tutti gli appassionati di calcio per le sue lucide telecronache e i puntuali commenti su Telelombardia, ma è anche (e soprattutto!) il responsabile del settore giovanile di Academy Legnano Calcio, una Società che, a partire dalle ceneri del fallimento del Legnano Calcio, in soli cinque anni ha saputo generare un modello che va oltre gli allenamenti e la partita ma si struttura come un vero e proprio percorso formativo per lo sviluppo psicofisico dei giovani.

Una struttura, questa, dove operano più di cinquanta persone fra addetti e dirigenti, oltre a 35 istruttori, composta esclusivamente da personale qualificato, dotato di attestati istituzionali e in costante aggiornamento,a cui viene affidato prima di tutto il compito di una corretta crescita psico-motoria dei giovani. Oggi sono circa 330 i ragazzi iscritti, suddivisi in 17 squadre di cui una  partecipa al campionato di serie C di calcio a cinque, dando vita aun ambiente che diviene un sano luogo di aggregazione che coinvolge anche le famiglie, per un totale circa 1800 persone.

«Ci interessa, innanzi tutto – ci dice Zanforlin –che lo sport e il contatto fisico generino socialità e divertimento, in primis per i bambini, producendo un conseguente benessere per il singolo individuo e per tutto l’ambito famigliare. Numerosi gli stage, i “camp” e gliopen day , che dalla seconda metà di Agosto si susseguono fino al successivo mese di Luglio: appuntamenti dove didattica, pratica calcistica e convivialità riescono a realizzare utili momenti di condivisione. Vi è la forte volontà, infine, di dar presto vita a una scuola-calcio femminile, vista la grande passione cheanche le ragazze  esprimono per il nostro sport. Questo comporterà un ulteriore sforzo organizzativo e il reperimento di ulteriori risorse, ma la nostra volontà si spinge in questa direzione».

Qual è la vostra missione, il fine ultimo del vostro lavoro?

«Vorrei  sfatare, almeno nel nostro contesto, la visione di un calcio giovanile fatto innanzi tutto di feroce competizione, di furbizia, mancanza di lealtà e sovvertimento delle regole che stanno alla base dello sport. Qui il calcio è visto come un percorso che consente atutti, anche a coloro che non riusciranno a emergere, di intraprendere un iter formativo in cui psiche e corpo possano svilupparsi in armonia. A tal fine Legnano Calcio Academy redige veri e propri manuali di comportamento, rivolti sia agli allenatori sia ai giovani e giovanissimi, ma anche alle famiglie perché possano curare, per esempio, gli aspetti legati a una corretta alimentazione. Oltre al corpo, i nostri allenatori devono favorire l’insorgere e poi “allenare” molte altre prerogative, che faranno di un semplice calciatore un “calciatore pensante”: concentrazione, applicazione, costanza, disciplina, controllo delle emozioni, capacità di ascolto, rispetto del proprio corpo…Tutto questo fa parte di un “progetto tecnico” che ogni anno redigiamo e le cui linee guida devono essere seguite da tutti gli allenatori, che devono possedere – loro in primis – la capacità di adottare atteggiamenti corretti, saper ascoltare (soprattutto i bambini) e quindi rispondere agli allievi con modalità precise, mostrandogli anche come guadagnarsi il rispetto degli altri attraverso il proprio impegno e lo spirito collaborativo.Molti dei bambini che le famiglie ci affidano sono di tenera età, dunque ribadisco che vengono affidati a personale altamente preparato  e costantemente monitorato dallo staff dirigenziale, che – tornando al calcio praticato – oltre ad allenare il gesto tecnico è in grado di aiutarli a sviluppare aspetti quali la visione periferica, la percezione dello spazio circostante, l’istintualità e il controllo neuro-motorio».

Come mai avete deciso di entrare nelle scuole?

«Si presentano da noi bambini che vogliono giocare a calcio ma che patiscono problematiche, anche marcate, di tipo coordinativo-motorio, dunque riteniamo fondamentale che prima di insegnar loro a camminare, correre e saltare sia importante correggere le sbagliate impostazioni. Entrare nelle scuole significa anticipare i tempi, prima che sia troppo tardi. Andiamo dunque soprattutto nelle classi prime e seconde delle scuole primarie di Legnano, gratuitamente(!), con i nostri istruttori che utilizzano il proprio tempo libero ( e a volte anche i permessi del datore di lavoro) per sostituire gli ormai scomparsi insegnanti di “educazione fisica”. I bambini vengono quindi coinvolti a fine anno in eventi da noi organizzati ai quali partecipano anche le. famiglie. Le scuole apprezzano sommamente il nostro operato e ogni anno ci pregano di continuare in questo percorso, di cui siamo molto orgogliosi».

I luoghi di allenamento sono lo Stadio Mari , dove si allenano i bambini più piccoli, Via della pace (dove si giocano le partite dei calciatori piùgrandi, il torneo e il campionato), via Parma e via dell’Amicizia.«Purtroppo, a differenza di altri territori non abbiamo un unico quartier generale dove tutte le squadre vengono monitorate all’unisono e dobbiamo suddividerci su vari campi, con dispendio di tempo, denaro, risorse umane, ed energie».

Il Giornale di Legnano
Massimo Vernacotola