Il calcio va vissuto nella sua totalità, troppo spesso si dimenticano le basi del pallone concentrandosi solo sui massimi livelli. Con Orfeo Zanforlin stimato opinionista tv, allenatore, responsabile del settore giovanile del Legnano oltre ad essere direttore di zonacalciofaidate.it, abbiamo attraversato il mondo del calcio. Ecco le sue parole ufficiali in esclusiva per tuttocampo.it

Orfeo, il calcio dilettantistico sta piano piano ripartendo. Un calcio che troppo spesso viene snobbato secondo lei per quale motivo e quando invece andrebbe valorizzato?
“Sono responsabile del Settore Giovanile di una società nobile e dal passato importante come il Legnano per il quale seguo il settore giovanile dalla Juniores Provinciale ai piccoli. Parlando di calcio dilettantistico credo che non sia considerato come deve. Se in questo periodo si discute che, dopo i grandi calciatori che avevamo in attacco fino a qualche anno fa, adesso facciamo fatica e i grandi centravanti che abbiamo adesso sono stranieri, significa che non abbiamo lavorato molto bene sui settori giovanili. Andrebbe preso spunto dal lavoro fatto sui vivai in paesi come l’Inghileterra, facendo un lavoro profondo. Il calciatore pensante deve allenarsi su aspetti tecnici, cognitivo e periferico. Bisogna tornare nell’investire di più sui settori giovanile a partire dalle strutture ”

Che importanza devono avere i vivai in questa fase?
“E’ di fondamentale importanza che le nostre società punti sui vivai. Ci sono difficoltà economiche, il nostro calcio è un poi “scaduto”. e ci sono grosse difficoltà economiche. Bisogno passare attraverso la valorizzazione dei giovani, fare scouting, perchè le nostre società non si possono permettere di andare a prendere giocatori all’estero pagandoli molto e pagando tanto il cartellino. Il futuro del nostro calcio passa dalle cantere per dare futuro al pallone e per fare plusvalenze. Bisogna tornare a dare un po’ di potere alle nostre società che adesso sono un po’ sotto scacco dei giocatori e degli agenti”

Pallone d’oro: mai come quest’anno la pattuglia azzurra è ben rappresentata nella classica del premio francese. Secondo lei  a chi dovrebbe andare e a chi invece pensa andrà?
“Penso che dovrebbe andare a Jorginho perchè ha vinto qualcosa, ha vinto una Supercoppa, una Champions ed un Europeo tutti da  protagonista. Anche basta con i soliti nomi. Donnarumma e Chiellini hanno fatto bene, ma chi se lo merita è Jorginho, Lewandovski ha fatto una stagione incredibile ma il nostro centrocampista ha vinto da protagonista”

Nation League: il torneo è andato alla Francia, con un gol dubbio realizzato da Mbappè. Un titolo meritato? Cosa ne pensa della regola del fuorigioco che ha permesso di convalidare il gol francese?
“Il regolamento appare molto chiaro in questo senso e bisogna adeguarsi, se non piace occorre che gli organi competenti trovino una formula diversa. La Francia ha vinto con il tasso tecnico contro l’organizzazione della Spagna. Sono state due belle sfide, abbiamo visto del buon calcio, Italia compresa, che nonostante le difficoltà che ha in attacco ha fatto bene. Se avessimo noi un Mbappe probabilmente non ce ne sarebbe per nessuno. La Spagna si è presa il coraggio di investire sui giovani che hanno dimostrato di saper palleggiare e di avere una qualità tecnica superlativa ”

Vedendo la Spagna che lancia ragazzi nati dopo il 2000, pensa che manchi questo coraggio da noi?
“E’ un problema nostro italiano, Tendiamo ad incensare i ragazzi dopo due tre partite buone che fanno. Dobbiamo andarci piano. Fermo restando che dobbiamo essere più coraggiosi, nel senso che i ragazzi giovani vanno lanciati ma vanno anche tutelati e protetti anche dai media, perchè rischiamo di bruciarlo, bisogna crederci, provarlo, ma anche essere pronti ad accettare l’errore. Il rischio è tanto, siamo noi che dobbiamo modificare il modo di rapportarci ai giovani, dobbiamo avere il coraggio che c’è in tutta Europa, se si vuole che diventino grandi vanno fatti giocare anche su palcoscenici importanti ”

Serie A: La Juventus appare in crescita. Pensa che Allegri possa aver trovato la quadra giusta? Chiesa attaccante è il futuro dell’attacco bianconero?
“Allegri sta ritornando a valorizzare come sa dei giocatori. Alex Sandro era dato per perso da un paio d’anni, sta c0entrando l’operazione Bernardeschi che è tutto dire e che sta facendo buone prestazioni, così come Bentancur manca Rabiot oltre alla completa maturazione del centrocampista uruguaiano. Sarà difficile competere per lo scudetto, l’obiettivo minimo sarà la qualificazione alla prossima Champions. La quadra non è stata del tutto trovata, manca qualcosa in attacco, nelle ultime squadre si è visto qualcosa in più e fa bene sperare. Kean non sta rispondendo alle aspettative, all’Everton non ha fatto bene al PSG si ma aveva vicino tante stelle, il sistema di gioco che ha adesso la Juve sembra non essere proprio nelle sue corde, ad oggi  Chiesa è il giocatore che ha carisma e leadership e che risolve le partite da solo e che sta aiutando tanto i bianconeri”

Come vedrebbe Vlahovic in bianconero?
“Lo vedrei molto bene è un grande giocatore a tutte le qualità per essere un grande giocatore. Un difetto è che è monopiede. E’ un giocatore che riempie l’area e la svuota e che si presta a tante soluzione di gioco e facilita l’allenatore nelle scelte di gioco. Costa moltissimo e se ha rifiutato i 5milioni per il rinnovo a Firenze, non credo che la Juventus ad oggi possa spendere così tanto anche per il cartellino, Piace a tutti e credo ci possa essere una grossa asta attorno al giocatore. Gioca in una bella Fiorentina con un ottimo allenatore, lui se la deve giocare per cercare di non perdere questo treno. Un attaccante centrale che alla Juve manca dai tempi di Higuain, Morata ad esempio non è il punteros classico, ma è un giocatore che fa un grande lavoro sporco, ma i bianconeri, ad oggi, non hanno un grande bomber, cosa che Vlahovic è”

In conclusione le chiedo: come valuta il percorso delle nostre squadre in terra europea?
“Le squadre inglesi ci stanno sovrastando da diversi anni. Il livello della Premier è nettamente superiore rispetto a noi, poi la vittoria della Juventus contro il Chelsea vuol dire poco perchè figlia di tante situazioni. Giocano con una grandissima intensità, giocano in avanti, ma questo parte dai settori giovanili, loro si allenano sempre così partendo dai ragazzini, giocano ad un tocco. Poche squadre richiamano questo modello, oggi solo Milan ed Atalanta si avvicinano a quel modello. Noi possiamo indovinare una partita ma alla lunga vengono fuori modelli e lavori che noi non abbiamo”

www.tuttocampo.it